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ORDINE DEL GIORNO GESTORI AUTOSTRADALI IP 23.01.2020

GESTORI AUTOSTRADALI IP

ORDINE DEL GIORNO APPROVATO NELLA ASSEMBLEA DI BOLOGNA

DEL 23.01.2020                                                                                        

I Gestori delle Aree di Servizio autostradali a marchio IP, riuniti in assemblea a Bologna il giorno 23 gennaio 2020 a seguito della convocazione da parte delle Organizzazioni di Categoria ANISA, FAIB e FEGICA, hanno approfondito le tematiche che hanno generato, in questo ultimo anno, un’estrema difficoltà nei rapporti tra Azienda e Gestori autostradali.

Nello specifico i Gestori delle Aree di Servizio a marchio IP lamentano:

– ritardi e manchevolezze nella definizione dei rapporti economici individuali discendenti da Accordi collettivi nazionali;

– insufficienza nei tempi e nelle modalità di accredito delle somme relative alle transazioni effettuate con carte aziendali, con buoni cartacei/elettronici e similari;

– discrezionalità nel definire tempi, modalità di calcolo e liquidazioni dei “cali carburante”;

– farraginosità dei sistemi contabili che rendono estremamente difficile – fino alla incomprensibilità – la comprensione delle partite Dare/Avere;

– “pricing” esasperato – anche nei differenziali tra modalità servita e modalità self – che mette fuori mercato i Gestori a marchio IP nelle singole tratte;

– carenza di indirizzi e scarsa chiarezza nelle politiche di marketing proposte dall’Azienda che mette in discussione anche scelte consolidate (cfr. cosiddetto Top-Service);

– mantenimento di una politica di prezzo, per gli impianti in modalità “Flex”, particolarmente onerosa che finisce per riassorbire ogni economia realizzata dai Gestori che si vedono preclusa ogni possibilità di competitività;

– riassorbimento di tutti i differenziali di prezzo, comunque determinatasi, a nocumento dei Gestori che, da un prezzo di fatto “imposto” (attraverso il riassorbimento del delta), finisce per aggravare le condizioni di sofferenza delle singole “imprese” di gestione;

– ritardi nelle manutenzioni e negli investimenti di routine obbligatori e di quelli discendenti dall’aggiudicazione delle nuove gare.

L’assemblea dei Gestori delle Aree di Servizio a marchio IP rileva come il Gruppo API, oggi, rivesta un nuovo e più responsabile ruolo quale primario operatore del mercato petrolifero italiano a differenza del passato: tale ruolo, per essere in linea con gli standard di un grande operatore nel mercato di riferimento, comporta, necessariamente, nuovi strumenti di intervento e nuovi approcci.

Affrontare le criticità appena enunciate (sinteticamente) con strumenti, chiavi di lettura, lentezze e procedure vecchio o, comunque, non rispondenti alla velocità con la quale il mercato si attende risposte, significa condannare le gestioni (che, va ricordato, rappresentano l’Azienda nei confronti dei consumatori) alla paralisi di ogni attività e ad accumulare diseconomie che rischiano di essere scaricate sul prezzo finale.

I Gestori delle delle Aree di Servizio autostradali a marchio IP, a fronte dei continui rinvii e del perdurante silenzio sulle problematiche evidenziate, nonché della insopportabile “incongruenza” fra il trattamento economico delle Aree di Servizio di provenienza ex API e TotalErg, hanno perciò deciso azioni differenziate per richiamare l’Azienda alle sue responsabilità.

In una prima fase – a partire dal prossimo 1° febbraio 2020 – adotteranno le seguenti iniziative:

– disdetta del prezzo “Flex”;

– compensazione fra le partite Dare/Avere – dopo la messa in mora dell’Azienda e alla diffida dall’escussione della fidejussione – attraverso la sospensione del pagamento dei carburanti a mezzo RID;

– diffida circa l’assorbimento del differenziale tra prezzo raccomandato e prezzo praticato;

– diffida circa la unilateralità nella modifica dei prezzi da praticare al pubblico – da remoto – sul singolo impianto in violazione della deroga all’autorizzazione preventiva dei processi fra imprese, contenuta nella normativa riportata nel Regolamento Comunitario 330/2010;

– segnalazione alle società concessionarie autostradali ed al MIT delle politiche di prezzo consigliato dall’Azienda per la verifica della loro conformità con le condizioni discendenti dagli impegni assunti con i bandi di gara.

L’assemblea dei Gestori delle Aree di Servizio a marchio IP, infine, confermando il mandato alle Organizzazioni di Categoria di sollecitare l’Azienda ad aprire un confronto sulle tematiche segnalate, ritengono che debba essere espresso un ulteriore sforzo per ottenere la modifica sostanziale del Decreto Interministeriale del 07.08.2015 che risulta ripetutamente violato (o aggiustato a vantaggio dei singoli concorrenti) e che appare caratterizzato da una forte concentrazione delle Aree di Servizio nelle mani dei soggetti della “ristorazione” senza che i costi della conduzione delle medesime Aree di Servizio, in regime di concessione, vengano annoverati fra i costi di “sistema”, determinando le condizioni per una conseguente marginalizzazione/espulsione dei Gestori.

A tale proposito, l’assemblea ritiene che vada aperta una vertenza con le società concessionarie su molti degli aspetti delle Convenzioni, accettate dagli affidatari, ma obbligatoriamente – e senza alcun corrispettivo – trasferite ai Gestori, per la loro concreta applicazione.

A cominciare dal nuovo ruolo che i Gestori rivendicano – in applicazione della legge 27/2012 – sulla somministrazione di alimenti e bevande.

APPROVATO ALL’UNANIMITÀ – BOLOGNA – 23.01.2020