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AUTOSTRADA: ANISA, FAIB E FEGICA CONTRO BANDI A2

 

 

 

 

 

 

On.le Paola De MICHELI, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti

Dott. Felice Morisco, Direzione Generale per la vigilanza sulle Concessionarie Autostradali – MIT

Ing. Massimo Simonini, Amministratore Delegato ANAS

On.le Vincenzo De Luca, Presidente Regione Campania

On.le Jole Santelli, Presidente Regione Calabria

Oggetto: Bando di Gara per Affidamento in regime di concessione della gestione unitaria dei Servizi Oil e Ristoro/Attività Collaterali “Bar sottopensilina” di n. 6 Aree di Servizio Autostrada A2 del Mediterraneo (“OIL driven” e “FOOD driven“).

Le scriventi Associazioni dei Gestori degli impianti Autostradali hanno potuto esaminare il Bando in oggetto ed in nome e per conto delle Gestioni “Oil” delle Aree di Servizio Campagna Ovest, Rogliano Est ed Ovest, Frascineto Est ed Ovest, esprimono dapprima le piu’ profonde preoccupazioni per la loro classificazione come “Food Driven” che indurrebbe le medesime Gestioni ad abbandonare “coattivamente” attività annose ed esercitate nel pieno ed indissolubile principio dell’assistenza, del ristoro e dei servizi per tutto l’arco dell’anno su un asse autostradale già da anni poco frequentato, perennemente impegnato in lavori di manutenzione, con giornaliera abnegazione, spesso supplendo alle note manchevolezze e all’indistinto servizio di somministrazione di alimenti e bevande offerto dai grandi gruppi della ristorazione, con la vendita e l’offerta di prodotti tipici regionali Sono stati per anni, i suddetti Gestori, l’ultimo avamposto su quella specifica e travagliata viabilità autostradale, in assenza di investimenti da parte degli affidatari, con strutture non adeguate e spesso in violazione dei minimi requisiti di rispetto delle normative in materia ambientale, che solo la capacità e la cura dei Gestori stessi hanno risolto, pur di preservare le loro micro aziende dal precoce fallimento, nel disinteresse totale delle controparti ed in ultima analisi degli Organismi di vigilanza sulle Concessioni autostradali.

Numerosi sono stati gli incontri, a far data dal 2003 con Anas, per far si’ che la stessa Anas prendesse atto ufficialmente della situazione che vedeva e vede i Gestori Oil completare il servizio e la commercializzazione dei carburanti per autotrazione con il servizio di ristoro e somministrazione di alimenti tipici locali , ben noti al Concessionario, tenuto conto che le imprese rappresentate hanno sempre adempiuto al pagamento di cospicue royalties sui loro fatturati, sia pure per il tramite delle Società petrolifere, affidatari in concessione, loro dirette controparti. Ove gli “Affidatari“non avessero poi versato quanto incassato dai Gestori all’Anas, potrebbe configurarsi quale autentico indebito arricchimento, solo per citare qualche ipotesi: certamente i nostri associati sono da considerarsi “liberati” da qualsiasi adempimento in merito!

Negli anni, numerosi Bandi sono stati emanati e successivamente ritirati dalla stessa Anas. Da ultimo, quelli del 2016 hanno probabilmente visto per le Aree in oggetto uno scarso interesse di eventuali candidati, mentre per altre Aree abbiamo assistito all’affidamento a società del tutto nuove, registrando comunque al momento – dopo circa due anni dal nuovo affidamento – l’assenza generalizzata degli interventi di ristrutturazione previsti ed oggetto della relativa Convenzione. Ed ora, la pubblicazione del Bando in oggetto che, a differenza di quanto previsto nell’Allegato 5 del DM del 7 agosto 2015, individua per le Aree di Servizio coinvolte non già Bandi “separati” per l’Oil ed il Non Oil, ma appunto bandi “congiunti”.

Sulla necessità, tra l’altro, di una profonda revisione del DM citato, già in data 22 settembre 2017, 14 luglio e 3 settembre 2018 e da ultimo il 21 aprile 2020 (confronta allegati) le scriventi avevano sollecitato codesto Ministero ed Anas a individuare incontri specifici, stante la progressiva ed incalzante crisi del segmento autostradale in generale, anche per effetto di politiche di prezzo non competitive degli operatori petroliferi. Operatori petroliferi, sia detto per inciso, che hanno con pervicace consapevolezza e ragionata politica commerciale del massimo profitto, innalzato in modo abnorme i prezzi da imporre ai Gestori Oil pur di massimizzare la profittabilità su volumi di carburanti in progressiva e drammatica caduta verticale. E ciò nella totale assenza di Vigilanza a e controllo da parte della stessa Anas e degli uffici preposti del Mit. Ed ora gli stessi Gestori Oil ne dovrebbero pagare le conseguenze nefaste!!

Senza entrare tuttavia nel merito della legittimità del profondo “stravolgimento” di quanto previsto dal citato DM 2015, alle scriventi corre l’obbligo di evidenziare quanto segue:

  1. I parametri indicati nell’Allegato 1 del “Documento Procedurale” contenuti nel DM citato del 2015 nella loro interpretazione letterale si riferiscono al rapporto tra la media dei litri di carburante effettivamente erogati e il valore standard di litri 2 milioni (individuando un indice di scostamento) ed il valore del fatturato medio dell’ultimo triennio sulla ristorazione di € 750.000. Se ciò valeva e vale in genere per tutte le aree di servizio ove la Gestione non avesse avuto o non ha nel periodo preso a riferimento un importante fatturato “ristoro” e somministrazione di prodotti delle rispettive Regioni (Campania e Calabria)- sul quale lo si ribadisce Anas ha incassato le relative royalties – non puo’ valere per i Gestori delle Aree in oggetto, laddove l’attività delle micro imprese rappresentate era ed e’ composta cumulando appunto le due realtà economiche (Oil e Non Oil) assolutamente legittime e consentite, oltre che dalla normativa nazionale e regionale, dagli introiti che Anas ha debitamente incassato in questi anni.
  1. In relazione a ciò appare contraddittoria e pregiudizievole una interpretazione “dinamica” dei contenuti del DM citato allorquando appare più profittevole per la stazione appaltante riferirsi non già ai parametri consolidati ante 2015 (data di emanazione del DM citato) ed invece adottare una interpretazione “restrittiva” e “statica” isolando i volumi di carburante venduti dal fatturato che le Gestioni hanno conseguito sulle attività di ristoro – con prodotti tipici locali – svolte liberamente e nella piena regolarità formale e sostanziale e perfettamente legittimate dalla stessa Anas.
  2. L’individuazione dell’accorpamento “Food Driven” per le Gestioni coinvolte individua, come risulta dallo stesso Bando (anche stavolta pedissequamente in linea con il DM citato) soluzioni di agevolata uscita – certamente ben poca cosa – per le micro imprese di gestione Oil anche se i termini di “continuità gestionale” sono utilizzati in modo ambiguo e contraddittorio.
  3. La passata emergenza della pandemia, ad avviso delle scriventi Organizzazioni, avrebbe imposto, tenuto conto dell’attuale stato di profonda crisi dell’economia nazionale in genere e per le aree meridionali interessate, una sorta di oculata e precauzionale “prorogatio” dell’attuale stato, al fine di consentire una doverosa riflessione istituzionale sulla condizione specifica e sui nefandi esiti del Bando medesimo. In tal senso, le scriventi propongono una “moratoria” di almeno due anni per verificare se è possibile “invertire la tendenza” di una situazione già difficile nel periodo pre emergenza pandemia, resa ancor più drammatica ovviamente dalla recente epidemia.

In relazione a quanto sopra appena accennato senza entrare nel dettaglio del Bando medesimo che pure individua altri significativi elementi di ambiguità , e con la piu’ ampia riserva per le Gestioni rappresentate in ordine alle eventuali azioni amministrative e civilistiche che si riterra’ opportuno assumere, la scriventi sono a richiedere un incontro urgente in merito, dichiarando lo stato di agitazione delle micro aziende interessate e delle altre che comunque sarebbero inevitabilmente coinvolte in uno stravolgimento degli eventuali nuovi players che dovessero aggiudicarsi il Bando in oggetto cosi’ concepito.

 

 

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