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GREGGIO E LAVORATI SPINGONO I PREZZI: GLI AUMENTI SONO IN LINEA

Le organizzazioni dei consumatori denunciano gli aumenti dei prezzi dei carburanti: “un’impennata inarrestabile che dura ininterrottamente da 4 mesi”, come si vede dalla nota ANSA di oggi che di seguito pubblichiamo.

Tenendo conto del periodo indicato dall’Unione Nazionale Consumatori (“dal 9 novembre”) quale data di inizio dell’impennata dei prezzi, sviluppiamo una mano di conti sulla congruenza o meno degli aumenti. Dietro il carburante alla pompa ci sono ovviamente i prezzi del greggio, e poiché il greggio non si immette direttamente nel serbatoio, ci sono i prezzi dei prodotti raffinati.

Dal 9 novembre 2020 al 15 marzo 2021 il greggio di riferimento è salito da 35,68 a 57,79 euro al barile, con un incremento di 22,11 euro e del 61,97 %. Il greggio ha trascinato la quotazione dei prodotti raffinati: sempre dal 9 novembre 2020 al 15 marzo 2021 nell’area Mediterraneo (e le differenze sono coincidenti anche in quella di Rotterdam e degli USA) la quotazione della benzina è salita da 0,246 a 0,415 euro/litro, con un delta di 0,169 euro e del 68,83 %, quella del gasolio si è incrementata da 0,248 a 0,388 euro/litro, con un salto di 0,139 euro e del 56,13 %, tutti importi ancora senza IVA.

I prezzi con IVA alla pompa – sempre nello stesso periodo – passano per la benzina in self da 1,390 euro/litro a 1,571 (+0,181 euro/litro), per la benzina in servito da 1,546 euro/litro a 1,712 (+0,166), per il gasolio in self da 1,256 euro/litro a 1,441 (+0,185) e per il gasolio in servito da 1,417 euro/litro a 1,588 (+0,171). Tali incrementi ricomprendono, come già detto l’IVA: se alle variazioni delle quotazioni dei prodotti raffinati si aggiunge l’IVA, per la benzina da 0,169 euro/litro si va fino a 0,206, per il gasolio da 0,139 euro/litro si arriva a 0,170.

Facendo la differenza tra gli importi ivati dei prodotti raffinati e gli importi ivati di incremento del prezzo alla pompa si può calcolare che in modalità self le due grandezze coincidono, ossia che le variazioni dei prezzi alla pompa riflettono esattamente le variazioni dei prodotti raffinati, mentre nel caso del gasolio le variazioni dei prezzi alla pompa sono inferiori di un centesimo alle variazioni dei prodotti raffinati.

Il resto del prezzo è costituito in misura media superiore al 60 % imposte (accise ed IVA) e costi e margini di distribuzione e gestione (circa il 13 %).

In sintesi, i prezzi alla pompa sono stati spinti – senza “cresta” – dagli aumenti del greggio e dei prodotti raffinati.

NOTA ANSA DEL 16.03.2021

Salgono ancora i prezzi dei carburanti. Secondo i dati settimanali del ministero dello Sviluppo Economico, la benzina in modalità self si attesta su un prezzo medio nazionale di 1,566 euro al litro (1,549 euro in base alla rilevazione di martedì scorso) e il gasolio di 1,436 euro al litro (1,421 una settimana fa). Si tratta, denuncia l’Unione nazionale consumatori, di “un’impennata inarrestabile che dura ininterrottamente da 4 mesi. In soli sette giorni un pieno da 50 litri costa 82 cent in più per la benzina e 74 cent per il gasolio. Dall’inizio dell’anno, un pieno da 50 litri è aumentato di 6 euro e 23 cent per la benzina e di 5 euro e 85 cent per il gasolio, con un rincaro, rispettivamente, dell’8,6% e dell’8,9%“. Dal 9 novembre, ultima settimana senza rialzi, in poco più di 4 mesi, calcola l’associazione, “c’è stato un volo del 13,6% per la benzina e del 15% per il gasolio. Su un pieno di 50 litri l’aggravio è di oltre 9 euro: 9 euro e 39 cent per la benzina e 9 euro e 37 cent per il gasolio. Su base annua è pari a una stangata ad autovettura pari a 225 euro all’anno sia per la benzina che per il gasolio“.