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SQUERI (FI): FRODI, IL REVERSE CHARGE È COMPLICATO, VIETARE LE LETTERE DI INTENTI

Pubblichiamo integralmente [per g.c.] l’intervista rilasciata a STAFFETTA QUOTIDIANA da LUCA SQUERI, Deputato al Parlamento e Vicepresidente della FIGISC CONFCOMMERCIO: 

«Troppe incertezze e tempi lunghi per un’eventuale introduzione del reverse charge, per combattere le frodi carburanti la risposta migliore e di più immediata attuazione è vietare le lettere di intenti. Lo sostiene il deputato di Forza Italia, Luca Squeri, in un’intervista alla Staffetta. 

STAFFETTA: La viceministra dell’economia Laura Castelli starebbe lavorando alle frodi carburanti  e la commissione Finanze sarebbe pronta a intervenire, varie le ipotesi sul tavolo, tra cui il reverse charge. Lei ha scritto una lettera in proposito un mese fa, crede che sia possibile a breve?

SQUERI: La proposta non ha avuto una condivisione unanime, ma ancora prima di questa valutazione abbiamo visto che è stata bocciata dalla Commissione Europea la strada proposta dal Governo della Lituania, per cui non è al momento utilizzabile per le emergenze che abbiamo da affrontare. Nel caso in cui ci potesse essere un’iniziativa italiana infatti, anche con un esito differente da quello che ha avuto la Lituania, i tempi sarebbero talmente complicati che non permetterebbero invece le risposte immediate di cui abbiamo bisogno per risolvere un problema così penalizzante, non solo per l’erario, ma per gli operatori tutti. La risposta più urgente e più attuabile a costo a zero è quella di vietare la lettera di intenti. 

STAFFETTA: Il presidente di Assopetroli, Andrea Rossetti ha dato lo stesso parere di recente, sottolineando che anche il parlamento e il Governo erano pronti a intervenire nel decreto crescita. Continua ad essere una possibilità per i prossimi provvedimenti?

SQUERI: Assolutamente sì. Fermo restando che fatta la legge trovato l’inganno, vietare le lettere di intenti sarebbe uno strumento immediato per togliere la possibilità a queste società fittizie di avvalersi della deroga di non pagare l’Iva. Il divieto è utile e di facile attuazione. Una mossa necessaria. Detto questo non sappiamo cosa ci troveremo a fronteggiare andando avanti: è risaputo che siamo di fronte a organizzazioni criminali, ‘ndrangheta e camorra, capaci di trovare l’inganno. Però intanto attuiamola e vediamo di far sì che diventino interventi strutturali. 

STAFFETTA: Ben tre sottosegretari dell’Economia, Castelli (anche viceministra), Bitonci e di recente Villarosa, sembra si vogliano occupare del tema delle frodi ma, ad esempio per la lettera di intenti, ha raccontato Rossetti, alla fine non si è arrivato a nulla. Si sta generando confusione? 

SQUERI: Delle volte succede che quando si è in troppi poi si faccia più caos che altro, spero che non sia questa la situazione. Ma credo che perlomeno ci sia una volontà univoca del Governo, che poi sia Bitonci, Villarosa o Castelli, è irrilevante. Che si mettano d’accordo. 

STAFFETTA: A settembre la commissione Attività produttive si prepara ad avviare un ciclo di audizioni su una risoluzione proposta dal Movimento 5 Stelle, che contributo potrebbe dare? 

SQUERI: È un’iniziativa lodevole dell’onorevole De Toma, la risoluzione a mio avviso affronta la problematica della distribuzione a 360 gradi, un’iniziativa condivisa da me e da tutti gli altri parlamentari, Pd, Lega e LeU. Queste indagini hanno come minimo l’utilità di far capire ai parlamentari e alla commissione competente i problemi di determinati settori, se poi ci sarà anche la capacità di tradurre la comprensione e in proposte possiamo raggiungere un ottimo risultato. Io sono contento di questa iniziativa e spero possa smuovere le acque di un settore che da troppo tempo galleggia in una palude melmosa: ogni iniziativa che cerca di portarci in acque più limpide non è che da elogiare. 

STAFFETTA: In tema di equilibri politici Forza Italia e la Lega sono sempre state vicine, anche se non in questa maggioranza: Forza Italia è all’opposizione. Ci sarà un fronte comune? 

SQUERI: Premesso che sono eletto in un collegio uninominale in rappresentanza di tutto il centrodestra, insieme alla Lega ho condiviso le mie esperienze precedenti sia come consigliere comunale e poi come assessore provinciale avendo la Lega alleata nel perseguire obiettivi comuni. Oggi la Lega è predominante nel centrodestra ma la condivisione nei programmi è la stessa. Il voto sulla Tav ha fatto esplodere in maniera evidente a tutti l’inconciliabilità dell’approccio del centrodestra sui temi rilevanti rispetto a quello del Movimento: lo abbiamo visto sul Tap, lo stiamo vedendo sull’Ilva. Vedremo se il Governo resiste all’onda d’urto. La spaccatura c’è anche nell’energia e sulla strada della transizione energetica. 

STAFFETTA:Per esempio? 

SQUERI: Nel Piano nazionale integrato energia e clima vedo la Lega più vicina alle mie posizioni critiche rispetto all’approccio di conferma sostanziale della Strategia energetica nazionale di Calenda, portato avanti dal sottosegretario delegato Davide Crippa e dal ministro incaricato Luigi Di Maio. 

STAFFETTA: Il Pniec è ancora in discussione e la commissione Attività produttive sta svolgendo un ciclo di audizioni. Crede che di fronte a queste visioni contrapposte potrebbe cambiare? 

SQUERI: Come avete scritto il ciclo di audizioni è così interessante che si è deciso di prolungare l’indagine. Ben venga il prolungamento, sta emergendo una fotografia approfondita. Anche a fronte di quello che abbiamo ascoltato il Pniec  attuale non ha la possibilità di rispettare gli obiettivi assunti, antepone l’incremento dei consumi di energia elettrica al raggiungimento degli obiettivi. Inoltre se è vero che si prevede un incremento della produzione da rinnovabili si tiene conto solo formalmente del principio di neutralità, questo perché si sta dando spazio ad eolico e fotovoltaico, marginalizzando l’idroelettrico e le bioenergie. 

STAFFETTA: Secondo lei il Piano può essere modificato in maniera profonda? 

SQUERI: Se cambia il Governo secondo me sì. Quando Salvini si candida, e presto lo farà, alla guida del Paese e dice sì ai termovalorizzatori, quando per il momento la posizione governativa rappresentata dal ministro dell’Ambiente è “non se ne parla”, le cose cambieranno per forza. 

STAFFETTA: Anche in caso di rimpasto di Governo qualcosa cambierà? 

SQUERI: Sì. Da un cambio minimo di ministri a un cambio drastico di linea politica.»