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ONERI MONETICA: GESTORI SI APPELLANO AL SETTORE

ALLE AZIENDE ED AI RETISTI

Egregio Dottore,
le scriventi Federazioni, prendendo spunto dalla recente Determinazione Direttoriale dell’Agenzia dei Monopoli n. 484555/RU, del 24.10.2022, qui allegata, che in buona sostanza esonera la vendita di tabacchi e valori bollati dall’obbligo di essere oggetto di transazione attraverso la cosiddetta moneta elettronica, considerano quanto segue.

Non vi è dubbio alcuno che il costo complessivo collegato all’utilizzo della moneta elettronica, costituisca a pieno titolo un “onere di sistema”.
Onere in via crescente dilatato dal sempre maggiore utilizzo di un tale strumento di pagamento in termini generali, oltreché, più nel caso specifico, dalla crescita esponenziale del numero di tali transazioni nella distribuzione carburanti effettuate soprattutto con carte cosiddette “business” – soggette all’imposizione di livelli di commissione dalle tre alle quattro volte maggiori delle altre – all’indomani dell’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica e della conseguente necessità di utilizzare strumenti di pagamento tracciabili.
A questo si aggiunga l’aumento dei prezzi al pubblico dei carburanti collegato, da ultimo, alle note tensioni sui mercati internazionali, che ha generato una drastica riduzione del peso percentuale del margine lordo del gestore, notoriamente definito attraverso un valore fisso per litro, e di conseguenza una più che sensibile ulteriore erosione del margine stesso, a ragione dei costi collegati all’utilizzo delle carte.

Tutti aspetti che stanno, anche in questo caso in via crescente, vanificando il pur apprezzabile risultato ottenuto dalla categoria con la Legge di bilancio 2018 e rappresentato dall’introduzione del credito d’imposta a favore dei Gestori degli impianti di distribuzione carburanti.
Come potrà risultare evidente, si tratta di un effetto che costringe necessariamente le scriventi a predisporre urgentemente gli strumenti, anche in termini di mobilitazione sindacale, ritenuti utili ad avviare una nuova fase di confronto sia con i titolari di autorizzazione/concessione e fornitori, che con l’Amministrazione, non avendo i Gestori la possibilità di manovrare a proprio piacimento la leva del prezzo, strumento tipicamente utilizzato, di norma, per trasferire in tutto o in parte al consumo questo come altri oneri di sistema.

Tenuto conto della Direttoriale citata in avvio di comunicazione, in particolar modo se si prendono in esame premesse e motivazioni in essa evidenziate a sostegno della decisione dell’Agenzia dei Monopoli, non sembra essere improbabile che l’Amministrazione, nelle sue diverse articolazioni, possa ritenere compatibile per omogeneità di comportamento una eventuale richiesta di estensione anche alla distribuzione carburanti dell’esclusione in essa
contenuta.

Pur non ritenendola la “strada maestra” per affrontare la questione, non fosse altro perché risulta evidente quanto possa rivelarsi contraddittoria rispetto, per esempio, ad un obiettivo prioritario come quello di assicurare le migliori condizioni di sicurezza e incolumità personale ai nostri associati e, di conseguenza, la protezione degli assets industriali di vostra proprietà, è pur sempre difficile, in mancanza di un adeguato approccio di sistema alla
questione, rinunciare alla possibilità di restituire alla valutazione del singolo Gestore, la decisione se, quando e in quale misura accettare o meno lo strumento delle carte di credito/debito per transare la vendita di carburanti.

Volendo accuratamente evitare il rischio di intromissione nelle politiche aziendali – come capita, a volte, di essere invitati a fare – alle scriventi sorge tuttavia il motivato dubbio che avere una rete di vendita che si muove in ordine sparso su una questione di tale rilievo commerciale, potrebbe non essere esattamente funzionale alle strategie della
Vostra Azienda e, più in generale, dell’intero settore.

Per questo motivo, quindi, nel cogliere l’occasione per chiedere un incontro finalizzato a rivedere le condizioni economiche – così come pretende il quadro normativo di riferimento vigente – alle quali soggiacciono i Gestori a marchio avuto riguardo le cosiddette “carte petrolifere”, le scriventi Federazioni invitano codesta azienda, come altre a cui è destinata identica e separata comunicazione, a compiere una valutazione circa il proprio interesse a
che l’onere di sistema in oggetto possa costituire motivo di richiesta congiunta all’Amministrazione, circa un intervento regolatorio più organico e strutturato di quanto possa rappresentare una mera deroga per categoria di commercio (o, peggio, per capacità di interdizione sociale).

Per facilitare il compimento e l’efficacia di una tale valutazione, le scriventi assumono l’impegno di attendere 15 giorni, dalla data della presente comunicazione, prima di avviare la preannunciata interlocuzione con l’Amministrazione sul tema.
Nel caso in cui la suddetta valutazione, se e quando effettuata, dovesse far maturare il vostro interessamento ad una soluzione, come detto, organica e strutturata, La invitiamo a fornircene pronto riscontro e, soprattutto, ad invitare l’Associazione di categoria a cui codesta Azienda è associata a farsi carico di assumere una conseguente iniziativa.

Per quanto una tale richiesta possa apparire inusuale, infatti, è appena il caso di evidenziare come, da diverso tempo a questa parte, in ogni altra precedente occasione le scriventi abbiano provato a coinvolgere le Associazioni che rappresentano gli altri operatori del settore, queste hanno mostrato, nei fatti, quando non nelle dichiarazioni, un evidente disinteresse e, comunque, una sostanziale inerzia.
Forse, nella convinzione che il peso di questa come altre questioni, pure in tutta evidenza di rilievo per l’intero settore, possano essere comodamente scaricate sulle spalle della fase finale dell’intera filiera.

Si rimane in attesa di un Vostro auspicabile cenno di riscontro.

FAIB – FEGICA – FIGISC ANISA