I GESTORI NELLA “TEMPESTA PERFETTA” DELLA RETE
COMUNICATO STAMPA FIGISC CONFCOMMERCIO – 16.09.2025
La “tempesta perfetta”: è quello che accade alla rete distributiva dei carburanti nazionali con la concomitanza di due eventi di scala e natura diversa, ma ambedue destabilizzanti del sistema delle relazioni nella filiera, già minate dalla lunga diatriba sulla contrattualistica nel corso del DDL di riforma del settore.
Un asset importantissimo della rete, IP, con oltre 4.000 punti vendita, oggi passa di mano a SOCAR, la compagnia statale dell’Azerbaigian, uno, abbastanza significativo come la rete EG, con 1.200 punti vendita, che viene rilevata da un pool di retisti consorziati ad hoc per l’affare.
Sul secondo, dall’annuncio dell’operazione avvenuto il 12 agosto, sono intervenute alcune cose importanti: una sentenza in Cassazione sulla validità degli accordi economico-normativi di ESSO non applicati ai tempi della vendita “spezzatino” ad uno dei retisti che oggi fanno parte del Consorzio acquirente, la notizia della cessione delle card ESSO ad altro operatore, che – pur non essendo addebitabile ad EG, che non ne era titolare – di fatto prelude ad un severo depauperamento della clientela di quei punti vendita.
Incerti – senza voler fare alcun processo alle intenzioni – sono peraltro anche gli scenari futuri: con lo spirare fra un paio d’anni degli impegni contrattuali con i fornitori, questa acquisizione – salutata come “tutta italiana” – diventerà un player unitario sul mercato che mette insieme la rete preesistente dei consorziati e quella acquisita da EG, o si frammenterà in un nuovo “spezzatino” che si aggiunge al vecchio “spezzatino”?
E se oggi le sentenze tutelano per qualche tempo la continuità degli accordi con i gestori assunti da EG anche dopo la sua cessione al Consorzio, cosa accadrà dopo? Gli anni successivi alle prime cessioni ESSO dei vari pacchetti sono stati contrassegnati da un lunghissimo e durissimo contenzioso sugli accordi, con i retisti che non riconoscevano la loro validità o rifiutavano di trattare o trattavano a inaccettabili ribassi. In sintesi: cosa si pensa di fare dei gestori, nel frattempo deprivati di una fetta di clientela e collocati in una rete obsoleta e mai manutenzionata, quali contratti e quale ruolo per essi?
Sul primo, la cessione in blocco a SOCAR di IP, siamo di fronte ad uno scenario del tutto imprevedibile, con un soggetto che entra nel mercato e nella rete italiana senza alcuna esperienza e sensibilità della complessità e peculiarità del contesto delle relazioni.
Operazioni complesse e rilevantissime, dipendenza da potentati extra nazionali, un esito che segue l’entrata nella distribuzione carburanti IP di soggetti provenienti dal mondo dei fondi e delle banche, tutto ciò insomma riferibile a realtà totalmente estranee alla storia e alle problematiche del settore in Italia, da cui non ci si può aspettare che attenzione al ritorno finanziario, ai tempi di valutazione di quando realizzare e di quando uscire dal giro, quindi quanto di più lontano dalle preoccupazioni inerenti – tanti per arrivare in fondo alla filiera – la risorsa umana o la categoria dei gestori, insomma un radicale snaturamento del settore.
In questo allarmante contesto, e fatte salve le verifiche e i confronti indispensabili ed urgentissimi con IP e con EG rispetto ai temi esplosi, FIGISC ritiene necessario avviare una mobilitazione unitaria: le aziende, ma altresì lo stesso Governo in funzione di garante della tenuta del settore, non devono evitare di confrontarsi sulle prospettive per la categoria, qualunque esse siano, derivanti da questi eventi.