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INTERVISTA DEL PRESIDENTE NAZIONALE MAURIZIO MICHELI A LA PRESSE

Pubblichiamo il testo dell’intervista riasciata dal Presidente Nazionale FIGISC Maurizio MICHELI a LA PRESSE, prima agenzia di stampa multimedia italiana, in data 03.02.2017, sul tema dell’eventuale aumento delle accise sui carburanti.

LPN-INTERVISTA Figisc: Accise 66% prezzo benzina, danno a gestori e consumi

di Lorenzo Allegrini Milano, 3 feb. (LaPresse)

– Un nuovo ritocco al rialzo delle accise sui carburanti per venire incontro alle richieste sul deficit della Commissione europea “metterebbe in ginocchio” la categoria dei gestori di distributori oltre a rappresentare un danno per i consumatori. Lo afferma il presidente di Figisc-Confcommercio, Maurizio Micheli, che sottolinea che “il 66% del prezzo dei carburanti, con una differenza minima tra benzina e gasolio, dipende dalle accise“. Le imposte italiane sui carburanti, spiega il numero uno dell’associazione dei gestori, sono già di 22 centesimi al litro superiori alla media Ue. Secondo Micheli ulteriori aggravi farebbero scendere i consumi, pesando sui 22 mila gestori della rete nazionale, che impiegano circa 70 mila addetti, e che sono già colpiti dalla fuga dei grandi marchi multinazionali.

DOMANDA: Ci sono ancora margini per intervenire sulle accise?

RISPOSTA: Ogni volta che c’è qualcuno al governo prende soldi dalla benzina. Le accise sono di 22 centesimi al litro già superiori alla media europa. Così si danneggiano i consumatori e i consumi di carburante. La ripresa passa anche dalle nostre vendite, che sono calate nonostante le liberalizzazioni.

D: Ma il governo ha bisogno di trovare soldi sicuri in pochi mesi per evitare una manovra.

R: Le accise pesano per il 66% sui prezzi dei carburanti, con differenze minime tra benzina e gasolio. Se i consumi calano e la mia categoria soffre, lo Stato incassa comunque meno in termini di accise. L’erogato medio è di 1,1 milioni di litri annuo, già della metà più basso rispetto alla media europea, pari a circa 2,2 milioni di litri.

D: Non crede che potrebbe essere un misura che farebbe spostare il traffico merci su gomma a quello su rotaia?

R: Non ci sono dati certi e non credo che vada in automatico, è la crisi che riduce i volumi. Abbiamo avuto una contrazione di traffico merci su ruota che è sotto gli occhi di tutti. Sulle autostrade abbiamo erogato il 50% di carburanti negli ultimi 2-3 anni e sulla rete ordinaria la flessione è stata del 30%. Un rincaro delle accise metterebbe in ginocchio il settore.

D: Il petrolio dovrebbe risalire in scia ai tagli alla produzione decisi dai Paesi Opec e dalla Russia. Come immagina l’andamento dei prezzi dei carburanti nel 2017?

R: Credo che termineranno le oscillazioni incontrollate e che ci sarà una maggiore stabilità dei prezzi. Bisogna tuttavia aspettare e vedere le politiche in materia di petrolio che metterà in atto il nuovo presidente Usa, Donald Trump. Spero che il prezzo del greggio rimanga intorno ai 50 dollari al barile, che mi sembra un livello giusto.

D: Quali sono i problemi dei gestori di carburanti italiani?

R: Abbiamo chiesto un incontro al Ministero dello Sviluppo economico perché vorremmo capire perché le grandi compagnie petrolifere stanno lasciando il Paese. Prima è uscita la Shell, ora è in vendita TotalErg e anche con Ip la situazione non è chiara. Inoltre la Esso sta vendendo pezzi interi di rete a concessionari privati. Vogliamo capire chi sostituirà queste compagnie e cosa intende fare il governo. Un altro problema che senza dubbio affligge il settore è la sacca di illegalità che penalizza i gestori onesti.