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GESTORI: ULTIMO APPELLO AL GOVERNO

Comunicazione a mezzo PEC (anticipata in email)
Prot. 56/PEC/2020 Roma, 6 aprile 2020
Egr. On.le Stefano Patuanelli Ministro Sviluppo Economico
e, p.c.: Egr. Ing. Giorgio Sorial Vice Capo di Gabinetto MiSE
e, p.c.: Egr. Ing. Gilberto Dialuce D.G. approvvigionamento e competitività MiSE
e, p.c.: Gent.ma dott.ssa Sara Romano D.G. infrastrutture sicurezza sistemi energetici MiSE
On.le Roberto Gualtieri Ministro Economia e Finanze
e, p.c.: Egr. Pres. Luigi Carbone Capo di Gabinetto MEF
Egr. Dott. Ernesto Maria Ruffini Direttore Agenzia Entrate
LORO SEDI

Oggetto: EMERGENZA SANITARIA COVID-19. DISTRIBUZIONE CARBURANTI. TAVOLO INTERMINISTERIALE.

Egregi Ministri, egregi Signori,
le scriventi Federazioni, all’indomani dell’emanazione da parte dell’Agenzia delle Entrate della circolare 8/E con la quale la medesima Agenzia fornisce alcune risposte a domanda avanzate dai contribuenti, non possono che manifestare il loro totale disappunto per il modo con cui è stata trattata la materia.
Ancora una volta, nonostante sia pienamente vigente e non abrogato l’art.18 c.10 del DPR 600/73 che definisce le modalità di calcolo del volume di affari dei Gestori degli impianti di distribuzione carburanti (al netto del prezzo corrisposto al fornitore), l’Agenzia delle Entrate evita di effettuare questa precisazione che, lo ricordiamo, è essenziale per la piena applicabilità dei provvedimenti contenuti nel DL “Cura Italia. D’altra parte, come è noto, circa il 65% del prezzo praticato alla “pompa”, è ascrivibile ad Accisa ed Iva e che la quota che va a formare il reddito dei Gestori non è superiore al 2,5% del prezzo.
Questa interpretazione ci era sembrata condivisa dalle due riunioni del “tavolo interministeriale” che ha cercato di comporre la vertenza con la nostra Categoria (con il coordinamento del MiSE): prima c’era stata assicurata una “precisazione interpretativaad hoc (visto che la norma esiste) e, poi, c’era stato assicurato che il provvedimento sarebbe stato inclusonella circolare generale contenente più risposte a più quesiti.
Purtroppo dobbiamo prendere atto che l’Agenzia delle Entrate, pur dichiarando manifestamente la sua disponibilità, non ha inteso dar seguito agli impegni che aveva assunto: così come il MEF non ha ancora chiarito i suoi provvedimenti in merito alla “partenza” – il prossimo primo luglio per tutti – dei corrispettivi elettronici.
Se a questi mancati provvedimenti si somma il continuo rinvio delle Società Concessionarie autostradali circa la questione del “blocco” della royalty ed il loro riaccredito alle subconcessionarie con destinatari/beneficiari i Gestori della Aree di Servizio poste su questa viabilità, il quadro della mancanza di efficacia degli impegni è solare.
Analoga considerazione può essere fatta anche per quanto riguarda i presidi sanitari necessari, la vigilanza (in caso di turnazione) e le altre iniziative che le Concessionarie avevano garantito che la comunicazione inviata il 2 aprile scorso ha ancora considerato, senza traduzione in iniziative concrete, come mera manifestazione di disponibilità. Peraltro, a quanto risulta alle scriventi, nemmeno da parte di tutte le Concessionarie.
In altre parole, ad oggi, siamo fermi a quanto discusso e condiviso il 25 ed il 30 Marzo. E questo non è, per la nostra Categoria, richiamata al senso di responsabilità, un buon segnale.
Chiariti – ancorché parzialmente – questi aspetti, alle scriventi non rimane che denunciare” tale situazione di abbandono degli impegni assunti e sottolineare come la mancanza degli interventi concordati, determini una sostanziale, progressiva chiusura del pubblico servizio di distribuzione carburanti. A partire dalle autostrade nelle prossime ore (ma con effetti che non tarderanno a manifestarsi anche lungo la viabilità ordinaria).
La mancanza di liquidità, il mantenimento di obblighi in assenza di fatturato, la mancata interpretazione delle norme, stanno creando una situazione insostenibile: da un lato, infatti, ai Gestori viene chiesto di assicurare la mobilità (a loro rischio e pericolo) e dall’altra gli impegni che il Governo (ma anche l’Agenzia delle Entrate, i Concessionari e le Compagnie Petrolifere) aveva assunto, sono rimasti lettera morta.
Questa situazione non solo mette in ginocchio migliaia di micro-imprese di gestione ma mette in pericolo la loro ripartenza dopo il superamento della crisi considerato la loro scarsissima capitalizzazione e la conseguenza ritrosia delle banche a finanziare queste micro-imprese.
Abbiamo provato a mantenere intatta la fiducia nelle Istituzioni coinvolte ma lo stato delle cose ci induce a profondi ripensamenti.
Le scriventi chiedono, infine, un’urgente convocazione del tavolo tecnico presso il MiSE per verificare la reale disponibilità ad approntare quelle risposte che erano chiaramente emerse (e condivise) ma che non hanno prodotto alcun risultato. Per il momenti.
Le scriventi Federazioni rimangono in attesa di un urgente cenno di riscontro.

FAIB FEGICA FIGISC/ANISA