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ANISA: SENZA INTERVENTO ECONOMICO IMMEDIATO RESTA SOLO CHIUSURA

Comunicazione via e-mail – Prot. 2020/33 – Roma, 7 aprile 2020
Egr. On.le STEFANO PATUANELLI, Ministro Sviluppo Economico
Gent. On.le PAOLA DE MICHELI, Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
e, p.c.:

Egr. Ing. Giorgio SORIAL, Vice Capo di Gabinetto MiSE
Egr. Ing. Gilberto DIALUCE, Direzione Generale approvvigionamento e competitività MiSE
Gent.ma dott.ssa Sara ROMANO, Direzione Generale infrastrutture e sicurezza sistemi energetici MiSE
Egr. Dott. Alberto STANCANELLI, Capo di Gabinetto MIT
Egr. Dott. Felice MORISCO, Direzione Generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali MIT
Egr. Ing. Claudio SPINACI, Presidente UNIONE PETROLIFERA
Egr. Dott. Fabrizio PALENZONA, Presidente AISCAT
LORO SEDI

Oggetto:
EMERGENZA SANITARIA COVID-19. DISTRIBUZIONE CARBURANTI. TAVOLO INTERMINISTERIALE.

Egregi Ministri, egregi Signori,
sono assolutamente ben note alle S.S.L.L. le tematiche affrontate nel corso delle riunioni del tavolo interministeriale, coordinato dal Ministero dello sviluppo economico, al fine di disporre le misure necessarie – sia di emanazione governativa, sia di intervento dei soggetti economici rilevanti del settore (Concessionari delle tratte e Subconcessionari dei servizi) – per assicurare la protrazione del servizio di rifornimento dei carburanti, in particolare sulla viabilità autostradale.

Sono intercorse, nell’arco dell’ultima settimana, diverse comunicazioni tra AISCAT ed Unione Petrolifera, da cui tuttavia non solo nulla di concreto è scaturito per recare un sostegno necessariamente immediato alle gestioni delle aree di servizio, in conseguenza della crisi di liquidità ed insostenibilità dei costi ordinari, ma piuttosto si è delineato un contesto di scarico di responsabilità tra i soggetti che devono gestire la rete ed i servizi; da buon ultimo si aggiunge una comunicazione di Unione Petrolifera che perora l’introduzione “al più presto” di un sistema di turnazione del servizio di distribuzione carburanti nella rete autostradale.

Secondo Unione Petrolifera “si tratta di una misura ormai improcrastinabile, in uno scenario emergenziale ancora lungo e complesso”, da articolare “con cadenza settimanale sulla base dei tre turni previsti (per ogni impianto, una settimana di apertura e due settimane di chiusura)”; un sistema di turnazione che “consentirebbe di mantenere un servizio adeguato alle ridotte esigenze della utenza e di minimizzare i costi delle gestioni, permettendo di accedere, nelle settimane non di turno, agli ammortizzatori sociali già previsti tra le misure varate dal Governo”.

Come già osservato in precedente comunicazione unitaria del 25.03.2020 (a firma Faib, Fegica e Figisc/Anisa) alle S.S.L.L. ed al Garante dell’attuazione delle legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, attualmente le vendite di carburante per giorno di un’area di servizio della rete autostradale “si attestano ampiamente al di sotto dei 1.000 litri, il che si traduce – dovendosi comunque fare fronte agli alti costi fissi di esercizio necessari al mero funzionamento di strutture tanto complesse -, anche utilizzando il minimo di risorsa lavorativa indispensabile a mantenere l’erogazione, in una perdita giornaliera nell’ordine dei 1.000,00-1.500,00 euro”, contro un regime di
vendite ordinario di 9.000-10.000 litri/giorno.

Già nella maggioranza degli impianti ormai si è riorganizzata la modalità di servizio nella direzione del solo self service, già purtroppo si è dovuto ristrutturare la risorsa umana per questa situazione eccezionale, e va pertanto evidenziato con chiarezza che, PUR NON TROVANDOCI CONTRARI, LA TURNAZIONE, oppure apertura alternata, NON COSTITUISCE IN SÉ SOLA UNA SOLUZIONE DEFINITIVA, né un palliativo della situazione economica per chi può restare chiuso per quel turno – comunque venga strutturato -, in quanto la situazione sopra denunciata (l’esaurimento della liquidità, la chiusura delle linee di credito, l’insostenibilità persino dei soli costi generali, anche senza quelli del personale addetto) vale per chiunque continui la sua attività, sia in servizio che in turno di chiusura.

Peraltro, la garanzia del servizio, esercitato nelle condizioni e con le risorse tecniche ed umane minime necessarie per l’attuale situazione, può essere sostenuta da parte del gestore – anche in regime di turnazione – solo in presenza di un intervento economico diretto ed immediato di Concessionari e Subconcessionari, a ristoro dei costi nel periodo emergenziale.

In una situazione di totale indeterminatezza

a)dei tempi in cui si andrà al superamento della attuale situazione di lockdown del Paese;
b)delle modalità e consistenze degli interventi a sostegno delle gestioni della rete autostradale da parte di Concessionari e Subconcessionari, che – tema già oggetto di segnalazione da parte delle Organizzazioni di categoria – per contro stanno dilazionando ogni azione proattiva;
c)delle condizioni persino per usufruire del rinvio delle scadenze fiscali – ulteriore tema oggetto di segnalazione da parte delle Organizzazioni di categoria – in riferimento alla mancata definizione delle soglie di accesso per una categoria in cui il 65 % del volume d’affari è dato da accise ed imposte sui beni esitati, ed il cui margine lordo é di circa il 3%,

incombe pur sempre, pur in un momento tanto difficile per il Paese, in capo alle imprese di gestione il diritto/dovere economico, civile e persino giuridico di dover evitare il sicuro fallimento dell’attività, determinato dall’interruzione del circuito della liquidità e di mettere in atto tutte le misure assumibili in scienza e diligenza per evitare un tracollo peggiore di quanto già non si sia determinato.

Purtroppo, si deve registrare che ad oggi nessuno degli impegni assunti è entrato dalla fase della genericità e delle buone intenzioni a quella della definizione pratica e men che mai dell’avvio.
In queste condizioni, il cui termine del default non è protraibile a mesi, settimane, ma solo ad ore, senza un intervento economico IMMEDIATO, non resta – con infinito rammarico tanto più amaro nella situazione di emergenza che si sta attraversando – che dover registrare la progressiva chiusura per causa di forza maggiore degli impianti ed il conseguente graduale venir meno del servizio.

Nel segnalare un tanto, si rimane a disposizione, mentre si porgono distinti saluti

Il Presidente Nazionale ANISA CONFCOMMERCIO

MASSIMO TERZI

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