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CONVEGNO OIL&NONOIL: SINTESI INTERVENTO DEL PRESIDENTE FIGISC

Sintesi dell’ intervento  del Presidente Nazionale Bruno BEARZI – Convegno Oil&nonoil

LE NUOVE PROSPETTIVE DI RAZIONALIZZAZIONE E AMMODERNAMENTO DELLA RETE: LA RISOLUZIONE DE TOMA

21 ottobre 2020

La Risoluzione De Toma fotografa le criticità del settore.  Anche se dopo il passaggio delle audizioni in X° commissione risulta abbondantemente diluita.

In relazione agli aspetti legati alla contrattualistica (alla lettera F della risoluzione originaria), sono necessari interventi normativi sia in termini di tutela dall’elusione delle norme sulle tipologie vigenti che di sviluppo e codifica di nuove tipologie contrattuali che tengano conto:

  1. della necessità di eque condizioni per competere in relazione ai prezzi di cessione dei prodotti dai fornitori (art. 17 l. 24 marzo 2012 n. 27).
  2. della necessità di tutelare la sostenibilità economica delle imprese finali di distribuzione.

In questo quadro si inserisce la proposta FIGISC/ANISA, che da oltre un anno stiamo portando a conoscenza dei gestori nei vari incontri sul territorio, sia pure con i limiti imposti dall’emergenza epidemiologica nel corso del corrente anno.

La proposta prefigura il “Contratto di Affitto d’Azienda”, laddove il gestore mantiene con la controparte, il rapporto di esclusiva per la fornitura del carburante, nel contempo garantisce le politiche commerciali, dalle carte petrolifere, alle loyalty e quant’altro legato al Marchio.

Il prezzo dovrebbe essere allineato ai prezzi di cessione praticate all’extrarete, in modo da acquisire equità nelle condizioni di competizione, ed il rivenditore finale/gestore dovrebbe garantire al fornitore/proprietario un affitto d’azienda per l’utilizzo del network complessivo, impianto e marchio incluso, che tenga conto del mantenimento in essere dell’esclusiva.

In questo modo il gestore (finalmente “imprenditore” e non più semplice soggetto subordinato privo di autonomia sostanziale sul prezzo) avrebbe facoltà, in base ai suoi costi, di fissare il prezzo di rivendita così come avviene usualmente al mercato “ordinario” del commercio.

La proposta ha la peculiarità di garantire tutti:

  • garantisce il fornitore mantenendo il contratto di fornitura di esclusiva e sulle sue iniziative commerciali;
  • garantisce l’utente finale perché il prodotto che va ad acquistare ha la certezza di qualità legato al marchio e l’uniformità delle condizioni di accesso al prezzo sull’intera rete;
  • garantisce l’Erario, perchè quei prodotti, arrivando dalla filiera controllata, hanno assolto tutte le imposte dovute;
  • ovviamente ridà dignità al lavoro del Gestore, che attualmente è quasi un lavoratore “parasubordinato”, in una situazione di totale dipendenza economica.

Contestualmente, si dovranno maggiormente tutelare il contratto di comodato, il rispetto delle “eque condizioni per competere” già previste genericamente dalle norme vigenti, contrastare le condotte elusive della contrattazione collettiva, far decollare il contratto di commissione, nonché tipizzare eventuali tipologie contrattuali diverse, oggi correnti abusivamente come “appalto di servizi”, “guardiania”, ecc.

In relazione alla tematica della ristrutturazione della rete (di cui alla lettera A della risoluzione originale):

In premessa, si osserva che l dilagare di comportamenti illegali, la fuga delle multinazionali, la cronica mancanza degli operatori del settore, grandi e piccoli, ad assumere responsabilità complessive e di “sistema”, infine le drammatiche conseguenze del “covid-19”, obbligano al varo di riforme urgenti, razionali e e dettate in forma coattiva.

Le finalità della razionalizzazione “forzosa” sono i seguenti:

perseguire una modernizzazione graduale della rete correlata alla pluriennale fase di transizione energetica sostenibile della mobilità di merci e persone, operata attraverso la rimozione delle parti di rete marginali non più idonee a garantire giustificazione e sostenibilità economica nonchè potenzialità di investimenti funzionali alla transizione stessa;

costituire un deterrente alla illegalità fiscale – che sottrae    attualmente alla collettività ed al mercato legale circa otto miliardi di gettito erariale ed un miliardo e mezzo di margine industriale lordo – connessa alla commercializzazione ed immissione in consumo di prodotti per autotrazione oggetto di contrabbando, elusione e frode;

favorire l’incremento dell’erogato medio e della produttività;

ottenere un efficientamento del tasso di controllo amministrativo e fiscale sulla rete;

ricostruzione di un sistema regolatorio certo a cui gli operatori possano fare riferimento per ricercare il giusto equilibrio tra competizione e remunerazione dell’attività intrapresa;

operare proattivamente per la rimessa in disponibilità di risorse da investire per l’ammodernamento degli impianti e nuovi servizi, favorendo il ripristino di condizioni idonee ad un ritorno sulla rete di operatori strutturati/integrati.

Gli strumenti sono identificati nei seguenti punti:

chiusura di nel triennio 2021/2023 di un congruo numero di impianti che porti ad un dimensionamento della rete in linea con quella dei Paesi europei più modernizzati privilegiando sia criteri di efficienza che soglie di riduzione predeterminate;

chiusura dei punti vendita con erogato annuo inferiore a 600 klt., con assenza di attività diverse e servizi integrati, od inattivi perché abbandonati dal Gestore per redditività inferiore alla “soglia minima di sopravvivenza”;

moratoria su nuove aperture nel triennio, con deroga esclusiva per nuove rilevanti urbanizzazioni tali, per consistenza di un nuovo bacino di servizio da esse derivante, da garantire sostenibilità economica, e salva una “riserva” limitata di aperture annuali;

meccanismi premiali per l’incentivazione alle chiusure mediante riduzione del contributo pro/litro destinato alle risorse per il Fondo al quale dovrebbe, oltre alla consolidata finalità di indennizzare i gestori in uscita dalla rete, essere conferita la rete in dismissione per gestirne smantellamento strutturale e bonifica ambientale;

meccanismi sanzionatori che, oltre ai criteri di natura quantitativa e efficientistica, operino per una riduzione della rete nei casi in cui non siano osservate le regole di legalità fiscale e contabile e non sia ottemperata la regolarità delle relazioni commerciali del settore;

revoca delle autorizzazioni (o concessioni se così disciplinate) in capo a titolari di cui sia stata acclarata la complicità nella immissione sulla rete di prodotti per autotrazione in condizioni di illegalità, contrabbando, alterazione, elusione e frode fiscale;

revoca delle autorizzazioni in capo a titolari che, nell’affidamento in gestione del punto vendita, non applichino esclusivamente istituti contrattuali concordati, tipizzati e depositati secondo le disposizioni di cui alla Legge 27/2012, art. 17.