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APPALTI: COMUNICATO DELLE ORGANIZZAZIONI DEI GESTORI

COMUNICATO 29.4.2024

FAIB/FAIB AUTOSTRADE CONFESERCENTI – FEGICA – FIGISC/ANISA CONFCOMMERCIO
L’opera di informazione capillare avviata dalle tre Organizzazioni di Categoria dei Gestori, ha consentito fino ad ora di contattare, direttamente nel territorio migliaia di Gestori che hanno esposto le loro problematiche ed hanno posto all’attenzione delle strutture nazionali le situazioni più gravose che stanno maturando in questi ultimi mesi: prima fra tutte l’azione “scomposta” di eni nei confronti dei Gestori che vengono allontanati (anche in corso di contratto) se non accettano di trasformarsi in “appaltisti”. Alle condizioni decise unilateralmente da eni in merito alle durate, alle prestazioni, ai “compensi” ed al sistema sanzionatorio particolarmente gravoso che trasforma i gestori/appaltisti in potenziali lavoratori dipendenti.

Dopo le Assemblee di Roma, Torino, Napoli e Bari, nei prossimi giorni si terranno anche quelle di Vicenza, Bergamo. A seguire altre Assemblee provinciali e regionali per le quali stiamo definendo i dettagli (per evitare sovrapposizioni) per mettere a punto una mobilitazione generale che dovrà supportare l’azione legale che verrà avviata, considerata l’impossibilità di mettere un freno alla debordante azione dell’eni ed alla disarticolazione della rete e conseguente precarizzazione e marginalizzazione dei Gestori.

Le Organizzazioni di Categoria hanno lavorato alacremente con tutte le controparti naturali (Unem ed Assopetroli) raggiungendo un punto avanzato di convergenza per la sottoscrizione di un Intesa che possa riformare, in maniera condivisa e non traumatica, il settore.
Ciononostante, devono prendere atto che, a seguito del “veto” posto da eni sulla negoziazione al fine di regolarizzare i contratti di appalto che sta proponendo a spron battuto, il tavolo di confronto è destinato a naufragare per evidente, manifesta ed indiscussa volontà di eni che sembra non voglia far raggiungere, al settore, un accordo. Magari per avere mani libere e poter disporre – a suo piacimento – della propria rete e dei Gestori. Ma i Gestori non sono erogatori che si possono accendere o spegnere da remoto.

In altre parole il settore tutto si ritrova ad essere prigioniero della posizione che nel corso degli ultimi sei mesi eni ha maturato (in antitesi con quanto sostenuto fino allo scorso autunno).

Di fronte a così tanta ostinata determinazione di eni, alla categoria non resta – se non ci sarà un’inversione di tendenza significativa richiesta al Presidente ed all’Amministratore Delegato – che prepararsi ad una “dura lotta”: sul piano sindacale, su quello politico e su quello giudiziario.