BILANCIO DELLO STATO: LA STANGATA DELLE ACCISE SUL GASOLIO

La bozza del DDL Bilancio per il 2026 prevede il “riallineamento anticipato” delle accise di benzine e gasolio, come riportato nel testo disponibile dell’articolo 30:
«(Misure in materia di accisa sui carburanti)
- Al decreto legislativo 28 marzo 2025, n. 43, all’articolo 3, sono apportate le seguenti modificazioni:
- a) il comma 1 è sostituito dal seguente:
«1. Ai fini del superamento del sussidio ambientalmente dannoso EN.SI.24, di cui al Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, a decorrere dal 1° gennaio 2026 sono applicate una riduzione dell’accisa sulle benzine nella misura di 4,05 centesimi di euro per litro e un aumento, nella medesima misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante. Conseguentemente le aliquote di accisa sulle benzine e sul gasolio impiegato come carburante di cui all’Allegato I al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504 e successive modificazioni, sono rideterminate nella seguente identica misura:
- a) benzina: euro 672,90 per mille litri;
- b) gasolio usato come carburante: euro 672,90 per mille litri.»
Come si ricorderà il decreto legislativo 28 marzo 2025, n. 43, prevedeva un riallineamento “graduale” nell’arco di un quinquennio:
«Art. 3 Disposizioni in materia di sussidi ambientalmente dannosi
- Ai fini del superamento del sussidio ambientalmente dannoso EN.SI.24, di cui al Catalogo dei sussidi ambientalmente dannosi e dei sussidi ambientalmente favorevoli, nell’arco di cinque anni decorrenti dal 2025 è disposto l’avvicinamento delle aliquote di accisa sulle benzine e sul gasolio impiegato come carburante, di cui all’allegato I al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, di cui al decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, in modo che tali prodotti, al termine del quinquennio, risultino sottoposti alla medesima aliquota di accisa. A tal fine, in ciascuno degli anni del predetto quinquennio è applicata, nella misura compresa tra 1 e 1,5 centesimi di euro per litro, una riduzione dell’accisa sulle benzine e un aumento, nella medesima misura, dell’accisa applicata al gasolio impiegato come carburante.»
Infine, con decreto interministeriale MASE, MEF, MIT e MASAF 14 maggio 2025, veniva applicato il primo step di riallineamento:
«Art. 2. Rideterminazione delle aliquote di accisa sulla benzina e sul gasolio impiegato come carburante
- Per effetto di quanto stabilito dall’art. 1, a decorrere dal giorno successivo alla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana (dal 15 maggio, NdR), le aliquote di accisa applicate alla benzina e al gasolio usato come carburante, di cui all’Allegato I al testo unico delle disposizioni legislative concernenti le imposte sulla produzione e sui consumi e relative sanzioni penali e amministrative, approvato con il decreto legislativo 26 ottobre 1995, n. 504, e successive modificazioni, sono rideterminate nelle seguenti misure:
- a) benzina: euro 713,40 per mille litri;
- b) gasolio usato come carburante: euro 632,40 per mille litri.»
In sintesi, dopo il primo aumento dal 15.05.2025, gli altri quattro step del riallineamento vengono accorpati in un colpo solo con efficacia dal 01.01.2026.
L’attuale valore delle accise (aggiornata alla rilevazione prezzi della Commissione Europea del 03.11.2025) è riportato nella tavola seguente.
L’accisa del gasolio vigente in Italia, pari a 0,63240 €/lt, è già oggi in assoluto la più alta dell’Unione e quella della benzina, pari a 0,71340 €/lt, è la quinta più elevata (dopo Olanda, Germania, Finlandia e Grecia) e sarebbe stata la terza se fosse rimasta al livello che aveva prima del 15.05.2025 (0,72840 €/lt).
Rispetto alle medie aritmetiche,
- per il gasolio
- sulla media dei 27 Paesi UE, è superiore di +0,157 €/lt (+33,1 %)
- sulla media dei 20 Paesi con valuta euro, è superiore di +0,139 €/lt (+28,2 %)
- sulla media dei 7 Paesi con valute nazionali, è superiore di +0,206 €/lt (+48,4 %)
- per la benzina
- sulla media dei 27 Paesi UE, è superiore di +0,134 €/lt (+23,1 %)
- sulla media dei 20 Paesi con valuta euro, è superiore di +0,104 €/lt (+17,1 %)
- sulla media dei 7 Paesi con valute nazionali, è superiore di +0,219 €/lt (+44,3 %).
L’accisa del gasolio in Italia è più elevata del 91,5 % rispetto all’accisa minima nella UE (Bulgaria), quella della benzina è più elevata del 96,4 % rispetto alla minima (ancora Bulgaria) ed è inferiore del 9,6 % rispetto alla massima (Olanda), a conferma non solo della “pesantezza” delle accise nazionali italiane, ma anche dell’estremo divario ancora esistente tra le accise, nonostante le presunte “armonizzazioni” vantate dagli organi comunitari.
Se tutte le altre condizioni rimanessero stabili (ossia senza variazioni di accisa di nessuno degli Stati membri, ma con l’estensione della valuta comunitaria alla Bulgaria, prevista, appunto dal 2026) con l’aumento accelerato dell’accisa del gasolio previsto per il 2026, che salirebbe a 0,67290 €/lt, essa si confermerebbe ovviamente ancora in assoluto la più alta dell’Unione, mentre quella della benzina, che verrebbe ridotta a 0,67290 €/lt, scenderebbe all’ottava più elevata (dopo Olanda, Germania, Finlandia, Grecia, Danimarca, Francia ed Irlanda) e sarebbe stata la terza se fosse rimasta al livello che aveva prima del 15.05.2025 (0,72840 €/lt).
Rispetto alle medie aritmetiche,
- per il gasolio
- sulla media dei 27 Paesi UE, sarebbe superiore di +0,198 €/lt (+41,7 %)
- sulla media dei 20 Paesi con valuta euro, sarebbe superiore di +0,180 €/lt (+36,5 %)
- sulla media dei 7 Paesi con valute nazionali, sarebbe superiore di +0,247 €/lt (+58,0 %)
- per la benzina
- sulla media dei 27 Paesi UE, sarebbe superiore di +0,094 €/lt (+16,2 %)
- sulla media dei 20 Paesi con valuta euro, è superiore di +0,064 €/lt (+10,5 %)
- sulla media dei 7 Paesi con valute nazionali, sarebbe superiore di +0,179 €/lt (+36,2 %).
Dal 2011, con la sola eccezione delle riduzioni temporanee di accisa operate in alcuni Paesi comunitari ed in Italia nel 2022 – a seguito dell’escursione dei prezzi petroliferi dopo lo scoppio della guerra in Ucraina -, generalmente gli Stati hanno operato aumenti di accisa moderati, ma costanti.
Dal 2011 al 2025, infatti, le accise medie comunitarie sulla benzina hanno avuto un incremento di +10,4 %, le accise della media dei Paesi con valuta euro un incremento di +12,4 %, mentre l’Italia segnala invece una crescita di ben 20,8 punti percentuali; le accise medie comunitarie sul gasolio hanno registrato un incremento di +18,3 %, le accise della media dei Paesi con valuta euro un incremento di +24,2 %, mentre l’Italia registra invece una crescita di ben 37,0 punti percentuali.
Con gli aumenti e le corrispettive diminuzioni previste dal 2026, le accise sul gasolio registreranno un incremento del +47,3 % sul 2011, mentre quelle sulla benzina registreranno un ben più contenuto aumento del +12,9 %.


