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CONFERMATO LO SCIOPERO DEI GESTORI IN ATTO DALLE 19:00

COMUNICATO STAMPA DEL 14.12.2020

SCIOPERO BENZINAI. IL GOVERNO CANCELLA I GESTORI DAI DECRETI RISTORI. IMPIANTI CHIUSI DA QUESTA SERA ALLE 19:00.

Ha preso il via da questa sera, lo sciopero nazionale dei Gestori degli impianti di rifornimento carburanti, attuato con le seguenti modalità:

impianti di rete ordinaria:

dalle ore 19:00 del giorno 14 dicembre, alle ore 15:00 del giorno 16 dicembre 2020;

aree di servizio della viabilità autostradale e assimilabili:

dalle ore 22:00del giorno 14 dicembre, alle ore 14:00 del giorno 16 dicembre 2020.

L’agitazione è stata confermata – si legge in una nota congiunta delle Organizzazioni di categoria Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio a causa della decisione del Governo di estromettere le piccole imprese di gestione dai benefici già previsti dai cosiddetti “Decreti Ristori.

Dopo mesi di sollecitazioni cadute nel vuoto, è stato lasciato inascoltato persino l’auspicio della Commissione di garanzia per lo sciopero nei servizi essenziali, che pure aveva lanciato un forte richiamo al dialogo ed al confronto.

Si tratta di una decisione iniqua ed incomprensibile – prosegue la nota sindacale – perché la Categoria, che pure ha garantito l’esercizio del pubblico servizio essenziale per la comunità dall’inizio dell’emergenza pandemica assumendo l’onere di costi sostanzialmente insopprimibili, deve lamentare una caduta verticale dei volumi di vendita che attualmente si aggirano intorno al 60% sulla viabilità ordinaria ed all’80% su quella autostradale, dove peraltro il servizio deve essere garantito h24 e 7 giorni su 7.

L’indifferenza mostrata dal Governo – evidentemente impegnato in queste ore più in beghe di palazzo che a rimanere in contatto con la realtà di quanto avviene ai suoi cittadini – sta spingendo le piccole imprese dei Gestori ad una crisi economica e di liquidità che costringerà già nei prossimi giorni a chiudere progressivamente le attività, che oggi assicurano l’impiego di oltre 100.000 addetti in tutta Italia, per l’impossibilità di approvvigionarsi di prodotti.

Di qui – conclude il comunicato – l’inevitabile conferma dell’agitazione già proclamata, cui saranno fatte seguire altre già dal prossimo mese di gennaio.