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AUTOSTRADE: L’INCONCLUDENZA DEGLI ULTIMI 40 GIORNI

Comunicazione via e-mail
Prot. 2020/47
Roma, 12 maggio 2020
Egr. On.le STEFANO PATUANELLI
Ministro Sviluppo Economico
Gent. On.le PAOLA DE MICHELI
Ministro delle infrastrutture e dei trasporti
e, p.c.: Egr. Ing. Giorgio SORIAL
Vice Capo di Gabinetto MiSE
Egr. Ing. Gilberto DIALUCE
Direzione Generale approvvigionamento e competitività MiSE
Gent.ma dott.ssa Sara ROMANO
Direzione Generale infrastrutture e sicurezza sistemi energetici MiSE
Egr. Dott. Alberto STANCANELLI
Capo di Gabinetto MIT
Egr. Dott. Felice MORISCO
Direzione Generale per la vigilanza sulle concessionarie autostradali MIT
LORO SEDI

Oggetto:
DISTRIBUZIONE CARBURANTI – RETE AUTOSTRADALE – ESITI TAVOLO INTERMINISTERIALE.
Egregi Ministri, egregi Signori,
nell’imminenza, ormai ad horas, della manifestazione di chiusura per due giorni degli impianti
autostradali di distribuzione carburante, con la presente siamo costretti a esprimere alle SS. LL. i sensi del più vivo rammarico dell’intera categoria per l’esito – ormai chiaramente delineato a distanza di oltre 40 giorni dalla sua attivazione – assolutamente inconcludente del tavolo ministeriale “coordinato” dal MiSE.
Né tale inconcludenza può essere attenuata dal fatto che ci si stia avviando – nonostante tutte le incertezze ancora pendenti – ad una fase di graduale ripresa e che, pertanto, non si stia attraversando ancora la fase più critica dell’emergenza: di fatto la situazione sanitaria continuerà ad essere attenzionata a lungo, mentre si va conclamando un’emergenza economica destinata a produrre vasti danni nel tessuto sociale e materiale del Paese.
Sulla situazione del comparto distributivo dei carburanti, con specifica attinenza al segmento autostradale, nelle ultime sei settimane, sia singolarmente sia con le altre Organizzazioni rappresentative della categoria, le SS.LL. sono state ripetutamente informate sullo stato di (non) avanzamento degli impegni assunti, dal Governo in primis, in tutte le sue articolazioni e competenze coinvolte, dai concessionari delle tratte e dagli affidatari in sub concessione dei servizi, con reiterati solleciti ad intervenire, a fronte di una sempre più evidente assenza di provvedimenti e di condotte coerenti con i medesimi impegni assunti. Informazioni e sollecitazioni rimaste del
tutto inascoltate nella sostanza ed inevase nella forma.
Il bilancio del coinvolgimento di plurimi Ministeri ed Agenzie governative, delle rappresentanze dei concessionari (e, di conseguenza, dei singoli concessionari), di quelle degli affidatari delle sub concessioni (e, di conseguenza, dei singoli affidatari), hanno prodotto sostanzialmente due soli elementi di novità:
– dal governo: una proroga, limitata a tre mesi, del termine di vigenza dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi;
– dal comparto: l’erogazione di un forfait economico, limitatamente ai mesi di aprile e maggio, messo a disposizione da aziende petrolifere ed altri affidatari di servizi come contributo forfetario destinato a sostenere oneri non sostenibili a fronte della caduta verticale degli erogati.

Come già in precedenza comunicato a firma unitaria FAIB, FEGICA ed ANISA, tutti gli altri impegni sono stati disattesi:
– disatteso l’asse di intervento per la concessione di risorse a fondo perduto a coprire le perdite registrate nelle vendite in autostrada;
– disatteso l’impegno a fornire le aree e le persone dei dispositivi di protezione sanitaria;
– disatteso l’impegno (o almeno le linee procedurali del’intervento) per la “ridistribuzione” in quota parte ai gestori della rimodulazione delle royalty versate dagli affidatari alle concessionarie; vicenda su cui – dopo condotte dilatorie protrattesi per settimane – si può legittimamente opinare che se “redistribuzione” vi sarà, essa finirà per non riguardare i gestori, ossia la parte della filiera più penalizzata e meno strutturata sul piano economico;
– disatteso, ad oggi, l’intervento sui contributi figurativi;
– disattesa l’interpretazione della norma contenuta del DPR 600/73 in merito alla determinazione del volume d’affari al netto delle accise, per la dilazione dei pagamenti delle imposte sul valore aggiunto et alii.

La totale divaricazione tra impegni assunti dalle Parti e provvedimenti conseguenti è sotto gli occhi di tutti, né un tanto è attenuato dalla prospettiva prima o poi di “uscire dal tunnel” e di fare aggiustare spontaneamente i problemi: di fatto, si sono dilazionati colpevolmente i tempi portando ulteriormente – dopo anni di già strutturale criticità consolidata – verso il default le microimprese di gestione.
A nulla è valso il senso di responsabilità e sacrificio cui la categoria si è conformata nel comparto autostradale già fin dall’ultima parte di febbraio e fino ad oggi: di qui l’inevitabilità di proclamare lo sciopero, nonostante tutto.
Da ora, la categoria che la scrivente, assieme alle Organizzazioni consorelle, rappresenta, assolutamente giunta allo stremo, nel quadro di altre e protratte nel tempo iniziative di protesta, dovrà giocoforza – avendo l’imperativo diritto/dovere civile ed economico di cercare di sopravvivere – trovare soluzioni alternative per pareggiare i conti, a partire dai prezzi di vendita e nonostante i pesanti vincoli contrattuali e commerciali cui soggiace.

Il modo sconcertante in cui è stata condotta questa vicenda, tuttavia, unitamente all’acutizzarsi di una crisi già presente da tempo nel comparto, non potrà che favorire la coltura di una più ampia e profonda disaffezione nei confronti delle istituzioni.
Nel segnalare un tanto alle SS.LL. con il più profondo rammarico, si rimane a disposizione, mentre si porgono distinti saluti

IL PRESIDENTE NAZIONALE

MASSIMO TERZI