TRANSIZIONE: FISCALITÀ SUI CARBURANTI NELL’EUROPA COMUNITARIA
Nel contesto delle scelte della transizione energetica, la fiscalità assume un rilievo determinante per indirizzare i percorsi verso la decarbonizzazione. Nella comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo del 14 luglio (“Pronti per il 55 %“: realizzare l’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 lungo il cammino verso la neutralità climatica) si legge testualmente: “Il sistema di tassazione dei prodotti energetici deve da un lato tutelare il mercato interno e dall’altro sostenere la transizione verde con i giusti incentivi. La revisione della direttiva sulla tassazione dell’energia propone pertanto di allineare l’aliquota minima d’imposta per i combustibili destinati al riscaldamento e ai trasporti agli obiettivi dell’UE in materia di clima ed energia”.
Così commenta Giovanni Battista Zorzoli, dalle colonne di STAFFETTA: “Era inevitabile che al trasporto si chiedesse il maggior contributo aggiuntivo, che trova riscontro nell’innalzamento dei vincoli alle emissioni per le auto e i furgoni … e nell’aumento della fiscalità sui carburanti, con la contemporanea diminuzione della tassa sull’energia elettrica”.
Pure non è questione da poco coniugare l’assunto ideologico del riequilibrio della tassazione energetica per favorire gli obiettivi della transizione (tassare di più l’energia fossile e meno quella elettrica), con quello più prosaico di mantenimento del quadro delle cospicue entrate erariali derivanti dalla attuale tassazione dei carburanti fossili.
Se si guarda, ad esempio, ai consumi dei soli due prodotti più rilevanti (benzina e gasolio motori) riferibili al 2019 (il 2020 costituisce un anno anomalo, in quanto condizionato dalle limitazioni conseguenti al contrasto della pandemica COVID), un volume di circa 375,5 miliardi di litri ha determinato per i 28 Paesi Membri (incluso nel 2019 il Regno Unito) un gettito di circa 242,5 miliardi di euro, per una media pro-litro di 0,645 euro. In tale conteggio figurano solo le imposte di base, ossia le accise (per circa 200,5 miliardi di euro) e l’IVA sulle accise (circa 42,0 miliardi di euro), e non anche l’IVA sul prezzo industriale.
Nonostante le “armonizzazioni” sulle accise minime comunitarie (passate ed imminenti, in quanto già la Commissione si è espressa per un aumento delle accise minime), tuttavia permangono amplissime differenze sia in ordine alle accise stesse, sia in ordine alle aliquote IVA, sia in ordine al diverso trattamento tra i due prodotti.
Nei due prospetti seguenti, si indicano gli importi in euro pro-litro, nella media del periodo gennaio-luglio 2021, per ciascun prodotto nei Paesi membri (e con la media aritmetica sia per tutti i 27 attuali Paesi Membri, sia per i 19 Paesi con valuta euro) derivanti dalla applicazione delle imposte di base (ossia senza IVA sul prezzo industriale).
BENZINA | ||||
STATO | Accisa | Al. % IVA | IVA | Totale |
Paesi Bassi | 0,821 | 21,00 | 0,172 | 0,994 |
Finlandia | 0,722 | 24,00 | 0,173 | 0,896 |
Italia | 0,728 | 22,00 | 0,160 | 0,889 |
Grecia | 0,711 | 24,00 | 0,171 | 0,882 |
Francia | 0,691 | 20,00 | 0,138 | 0,830 |
Portogallo | 0,668 | 23,00 | 0,154 | 0,822 |
Svezia | 0,648 | 25,00 | 0,162 | 0,810 |
Danimarca | 0,626 | 25,00 | 0,157 | 0,783 |
Germania | 0,655 | 19,00 | 0,124 | 0,779 |
Irlanda | 0,619 | 21,00 | 0,130 | 0,749 |
Belgio | 0,600 | 21,00 | 0,126 | 0,726 |
MEDIA 19 AREA € | 0,588 | 20,74 | 0,123 | 0,711 |
Estonia | 0,563 | 20,00 | 0,113 | 0,676 |
MEDIA 27 PAESI | 0,553 | 21,44 | 0,119 | 0,671 |
Slovacchia | 0,544 | 20,00 | 0,109 | 0,652 |
Malta | 0,549 | 18,00 | 0,099 | 0,648 |
Croazia | 0,512 | 25,00 | 0,128 | 0,640 |
Lettonia | 0,520 | 21,00 | 0,109 | 0,629 |
Repubblica Ceca | 0,498 | 21,00 | 0,104 | 0,602 |
Austria | 0,489 | 20,00 | 0,098 | 0,587 |
Spagna | 0,473 | 21,00 | 0,099 | 0,572 |
Lituania | 0,466 | 21,00 | 0,098 | 0,564 |
Lussemburgo | 0,472 | 17,00 | 0,080 | 0,552 |
Slovenia | 0,445 | 22,00 | 0,098 | 0,543 |
Cipro | 0,440 | 19,00 | 0,084 | 0,523 |
Polonia | 0,370 | 23,00 | 0,085 | 0,455 |
Ungheria | 0,353 | 27,00 | 0,095 | 0,449 |
Romania | 0,373 | 19,00 | 0,071 | 0,443 |
Bulgaria | 0,363 | 20,00 | 0,073 | 0,436 |
Sul piano del trattamento fiscale tra i due prodotti, solo il Belgio tassa al medesimo importo sia la benzina che il gasolio, mentre nella media comunitaria a 27 Paesi la tassazione sulla benzina è più elevata di quella del gasolio di 0,138 euro/litro e di 0,149 euro/litro nella media dei 19 Paesi di area euro.
Estremamente divaricata risulta l’incidenza dell’aliquota IVA che, contro una media comunitaria complessiva del 21,44 % ed una media dei 19 Paesi euro di 20,74, va da un minimo del 17 % (si tratta del Lussemburgo) ad un massimo del 27 % (Ungheria).
Così come risulta estremamente variegata la consistenza delle accise.
Per la benzina, si va da un minimo di 0,353 euro/litro in Ungheria ad un massimo di 0,821 nei Paesi Bassi, con una media comunitaria complessiva di 0,553 ed una media dei Paesi euro di 0,588; il divario tra l’accisa più elevata e quella meno elevata è di ben il 133 % in più.
Analogamente, per il gasolio si registra il valore minimo di 0,327 euro/litro per la Polonia contro un massimo di 0,617 per l’Italia, con una media a 27 Membri di 0,439 e con una media a 19 Membri euro di 0,465, con uno spread tra massimo e minimo di 89 punti percentuali.
GASOLIO | ||||
STATO | Accisa | Al. % IVA | IVA | Totale |
Italia | 0,617 | 22,00 | 0,136 | 0,753 |
Francia | 0,609 | 20,00 | 0,122 | 0,731 |
Belgio | 0,600 | 21,00 | 0,126 | 0,726 |
Paesi Bassi | 0,530 | 21,00 | 0,111 | 0,641 |
Finlandia | 0,511 | 24,00 | 0,123 | 0,633 |
Portogallo | 0,513 | 23,00 | 0,118 | 0,631 |
Irlanda | 0,515 | 21,00 | 0,108 | 0,624 |
Svezia | 0,463 | 25,00 | 0,116 | 0,579 |
Slovenia | 0,464 | 22,00 | 0,102 | 0,566 |
MEDIA 19 AREA € | 0,465 | 20,74 | 0,097 | 0,562 |
Germania | 0,470 | 19,00 | 0,089 | 0,560 |
Malta | 0,472 | 18,00 | 0,085 | 0,557 |
Danimarca | 0,436 | 25,00 | 0,109 | 0,545 |
MEDIA 27 PAESI | 0,439 | 21,44 | 0,094 | 0,534 |
Grecia | 0,420 | 24,00 | 0,101 | 0,521 |
Lettonia | 0,426 | 21,00 | 0,089 | 0,515 |
Croazia | 0,406 | 25,00 | 0,101 | 0,507 |
Cipro | 0,411 | 19,00 | 0,078 | 0,489 |
Austria | 0,405 | 20,00 | 0,081 | 0,486 |
Slovacchia | 0,398 | 20,00 | 0,080 | 0,477 |
Repubblica Ceca | 0,386 | 21,00 | 0,081 | 0,467 |
Spagna | 0,379 | 21,00 | 0,080 | 0,459 |
Lituania | 0,372 | 21,00 | 0,078 | 0,450 |
Estonia | 0,372 | 20,00 | 0,074 | 0,446 |
Ungheria | 0,331 | 27,00 | 0,089 | 0,421 |
Lussemburgo | 0,355 | 17,00 | 0,060 | 0,415 |
Romania | 0,341 | 19,00 | 0,065 | 0,406 |
Polonia | 0,327 | 23,00 | 0,075 | 0,402 |
Bulgaria | 0,330 | 20,00 | 0,066 | 0,396 |
Per il nostro Paese, resta un divario ragguardevole della tassazione di base (accise ed IVA su accise) con le medie comunitarie e con i valori minimi.
Per la benzina, il gap è di 0,217 euro/litro (+32,3 %) sulla media comunitaria a 27 Membri, di 0,177 euro/litro (+24,9 %) sulla media dei 19 Membri euro, di 0,453 euro/litro (+104,0 %) sul minimo comunitario della Bulgaria, mentre si registra un vantaggio solo verso il valore massimo dei Paesi Bassi, con 0,105 euro/litro e 10,6 punti percentuali in meno.
Per il gasolio, il gap è di 0,220 euro/litro (+41,2 %) sulla media comunitaria a 27 Membri, di 0,191 euro/litro (+34,0 %) sulla media dei 19 Membri euro, di 0,357 euro/litro (+90,0 %) sul minimo comunitario della Bulgaria, ed il valore nazionale si identifica con il valore massimo comunitario.
Non sfugge, pertanto, un aspetto tutt’altro che marginale: i Paesi che maggiormente hanno spinto sul prelievo fiscale sui carburanti, tra cui chiaramente l’Italia che ha spesso usato le accise come bancomat a seconda delle esigenze di gettito, avranno un compito più difficile per quadrare i conti nella fase di riequilibrio della tassazione energetica.