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VERTENZA AUTOSTRADE: MINISTERO ANNUNCIA TAVOLO DI CONFRONTO

Il Ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, on.le Gilberto PICHETTO FRATIN, in relazione allo sciopero proclamato dalle organizzazioni di rappresentanza dei gestori carburanti della rete autostradale, annuncia una rapida convocazione di un tavolo di lavoro in coordinamento con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, al fine di esaminare le istanze poste alla base dell’agitazione dalla categoria e le problematiche relative al comparto“.

Invita pertanto le organizzazioni sindacali, in vista di tale impegno, a considerare l’opportunità della sospensione dell’attuale programma di chiusura degli impianti“.

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COMUNICATO STAMPA DEL 16.12.2022

AUTOSTRADE: TERMINATO ALLE 22.00 DI IERI, LO SCIOPERO
DI 72 ORE DEI GESTORI DELLE AREE DI SERVIZIO.

Terminerà alle ore 22.00 di questa sera lo sciopero di tre giorni proclamato dalle Organizzazioni di
categoria dei Gestori delle aree di servizio autostradali – FAIB, FEGICA ed ANISA – per squarciare il velo
di silenzio e connivenze che da oltre 22 anni consente il perpetuarsi di un “sistema” volto a sfruttare in modo indisturbato e ad esclusivi fini privati, l’abnorme ricchezza che solo un bene pubblico in concessione può generare, a tutto danno della collettività in generale e degli utenti di un servizio con standard qualitativi pessimi e prestato a prezzi ingiustificatamente fuori mercato.
E’ quanto si legge in una nota congiunta diffusa dalle tre sigle sindacali.

La parabola effettuata – prosegue il comunicato – dal 1999 ad oggi dalle concessioni autostradali, anch’esse vittime della cosiddetta via italiana alle “privatizzazioni alla francese” – vale a dire, trasferire i gioielli di famiglia dello Stato agli “amici”, come reazione di certa politica colta impreparata dallo tsunami di “mani pulite” – è particolarmente emblematica.
Così come è emblematico il fatto che la “cacciata” del gruppo Benetton, peraltro destinatario di una generosissima buona uscita, dopo due decenni di dittatura intoccabile ed incontrastata sul settore, non ha spostato minimamente i termini della questione: tutto cambia, perché nulla cambi.
Concessionari – Benetton o non Benetton -, marchi della ristorazione e petrolieri, tutti insieme uniti dal medesimo obiettivo di conservare l’esistente e le rispettive ingenti rendite di posizione, rifiutando qualsiasi possibile riforma del settore che non sia la mera redistribuzione dei profitti generati dal bene pubblico.

Con i Ministeri competenti, malgrado gli avvicendamenti susseguitisi, a sorvegliare che nessuno osi disturbare il “manovratore”, in palese contraddizione con il mandato istituzionale sancito dalle leggi.

L’inerzia ed il silenzio dei Ministeri, anche di fronte alle circostanziate denunce che le piccole imprese di gestione si sono prese la responsabilità di mettere a sua disposizione, nonostante le fortissime pressioni di cui sono state fatte oggetto, non può che essere letto come un atto di complicità esplicita e copertura verso il “sistema”.